Bastano pochi passi all’interno di un bosco per rigenerare la nostra mente e rafforzare il nostro sistema immunitario.
La nostra storia evolutiva si è svolta nella natura, i nostri sensi si sono abituati a percepire gli stimoli dell’ambiente naturale, la nostra mente a pensare e il nostro corpo a muoversi nella natura ed è per questo che molto spesso ricerchiamo ambienti incontaminati.
Diverse ricerche mostrano proprio come preferiamo un ambiente naturale privo di elementi antropici rispetto ad un ambiente con la presenza di altri umani (Herzog et al., 2002). Questa nostra sensibilità estetica per la natura nasce per motivi evoluzionistici di sopravvivenza. In poche parole siamo predisposti a vivere in un’ambiente naturale.
Quando ci sentiamo sotto stress o giù di morale, una delle prime cose che ci viene in mente di fare è uscire ed immergerci in un ambiente naturale, parco o bosco che sia.
Gli ambienti naturali posseggono un elevato potenziale rigenerativo e questo è sostenuto dall’ipotesi della biofilia: una prospettiva secondo cui, avendo ricevuto un vantaggio evolutivo dalla possibilità di contatto con la natura per milioni di anni, avremmo sviluppato un’innata propensione a reagire positivamente nei sui confronti (Wilson et al,2002).
Per quanto riguarda la capacità rigenerativa degli ambienti naturali vi suono due principali teorie: Stress Reduction SRT Theory di Ulrich e il modello di Kaplan e Kaplan Attention Restoration Theory ART.
Secondo Ulrich la contemplazione di ambienti naturali o di artefatti che raffigurano elementi naturali come quadri, poster è in grado di diminuire i livelli di stress.
Per quanto riguarda il modello di Kaplan, l’ambiente naturale è in grado di stimolare le nostre capacità attentive in maniera intuitiva e involontaria secondo un processo che prende il nome di “fascination”. Questo processo rigenera le nostre capacità attentive che durante la nostra giornata invece sono occupate in compiti di attenzione focalizzata che portano ad un esaurimento cognitivo. L’ambiente naturale ci stimola in maniera diretta perché è caratterizzato da elementi che sono da sempre fondamentali per la nostra sopravvivenza.
Tutto questo ci permette di avere una mente più recettiva all’ambiente circostante invece che reattiva agli stimoli esterni. Trovarsi in un ambiente naturale genera quindi una sensazione di benessere e completezza proprio per via di questo sentirsi immersi in un ambiente con cui ci sentiamo in perfetta connessione.
Tutti questi benefici possono essere compressi se non prendiamo coscienza dello stato in cui ci troviamo e allo stesso modo posso essere potenziati ancora di più se prendiamo consapevolezza di essi. Meditare nella natura in questo senso, può essere un’esperienza rigenerate: camminare in un ambiente naturale, riattivando il nostro corpo e riconnettendoci alla natura. Prestare consapevolezza ad ogni passo e ad ogni elemento naturale, godendo della bellezza che la natura ci offre e delle sensazioni fisiche ed emotive che sorgono. Molto spesso diamo per scontato il nostro legame con la natura, ma noi siamo profondamente interconnessi da sempre con essa.
Il solo rivolgerci verso la natura osservando le stelle, le gli alberi, il cielo ci riporta ad un dimensione in cui poterci sentire immersi come parte di qualcosa di molto più grande di noi. Tutto questo ha un potenziale incredibile per il nostro benessere psicofisico.
Meditare in un ambiente naturale può diventare una pratica informale molto potente per il nostro benessere, riducendo i nostri livelli di stress, rigenerando la nostra attenzione dopo che è stata ore su dispositivi tecnologici.
Ritornare alla natura per ritrovare l’armonia con essa, con gli altri e con noi stessi.
In questo periodo di grande isolamento a casa potete cercare lo spazio verde più vicino a voi per fare una piccola passeggia, per sedervi un attimo, per respirare un’aria diversa. Non vi serve un immenso bosco, basta anche un albero, un parco vicino casa, un viale sulla strada del supermercato e così via. Se non avete la possibilità di uscire va bene lo stesso, provate ad affacciarvi alla finestra e semplicemente guardate il cielo. Guardatelo con attenzione, soffermandovi sull’immensità e la vastità di quello che vi sommerge.
Se aspettiamo il ‘momento perfetto’ e la situazione ideale dove immergerci nella natura, resteremo tutti delusi nel constatare che questo momento non è qui. Come la Mindfulness ci insegna possiamo accogliere e godere del nostro ”qui e ora” così com’è. Non abbiamo bisogno di volerlo diverso per poterlo apprezzare.
Vi auguro di trovare il vostro ”pezzo di natura” per poter praticare.
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