La pratica di mindfulness è sicuramente un viaggio,
un viaggio in cui partiamo con l’intenzione di scoprire noi stessi e il mondo con una attenzione vigile, aperta e curiosa.
È un viaggio in cui proviamo a non darci una destinazione ma la troviamo ogni giorno, vivendo ogni momento con uno sguardo bambino e genuino, non condizionato dai viaggi precedenti e non proiettato su quelli futuri.
Ma anche viaggiare, senza destinazione con una intenzione chiara di metterci in contatto con nuovi luoghi del nostro mondo, interno ed esterno, aperti a ciò che viene, senza aspettative e senza pretese, è una pratica di meditazione.
Tra le più belle oserei dire, ed ecco come potremmo concretamente realizzarla.
Innanzitutto non è necessario avere a disposizione un periodo lungo, anche un giorno, o addirittura un’ora può diventare un viaggio. Come si fa?
Ecco 10 consigli importanti per poter partire per un viaggio mindful anche se hai poco tempo
- Ricordiamoci che quello che stiamo per vivere è del tutto nuovo, mai esistito prima.
- Prendiamo consapevolezza del fatto che, qui e ora, abbiamo il potere personale di scegliere di partire.
- Non giudichiamo a priori il viaggio che stiamo per fare, confrontandolo con altri viaggi magari più lunghi o più esotici.
- Connettiamoci ai nostri desideri, ascoltiamoli, facciamo spazio, respiriamo: cosa emerge
- Scartiamo quei desideri-trappola in cui tutto dipende da qualcun altro o qualcos’altro e focalizziamoci sui desideri in cui noi possiamo essere i protagonisti del nostro viaggio.
- Notiamo, accogliamo e lasciamo andare gli antagonisti, quei personaggi interni (paure, dubbi, sensi di colpa, …) o esterni (pochi soldi a disposizione, poco tempo, qualcuno che arriccia il naso, ci sconsiglia, ci frena, …) che potrebbero ostacolare la realizzazione del nostro viaggio.
- Trasformiamo il desiderio intenzione, accendiamo cioè per primo il motore interno, quello che ci renderà in grado di agire concretamente e lucidamente in coerenza con il nostro desiderio per trasformarlo in realtà.
- A questo punto, prepariamo un bagaglio leggero, concentriamoci sull’essenziale, alleggeriamo mente, corpo e cuore da ciò che è superfluo, frutto di automatismi, abitudini, copioni rigidi.
- Non importa se partiamo a piedi, in bici, in moto (il mio viaggio preferito!), in treno, in auto, in nave, in aereo … fermiamoci per un attimo a ringraziare il mezzo che ci consentirà di realizzare il nostro viaggio, prendiamocene cura, dedichiamogli una attenzione gentile.
- Infine, non dimentichiamo di aprirci all’incontro con l’altro, con chi ci sta accanto e condivide la stessa intenzione o con chi troveremo per caso sulla strada, apriamoci alle diverse storie, culture e tradizioni che avremo l’occasione di incrociare, apriamoci agli ambienti, ai paesaggi e agli scorci che il nostro sguardo o il nostro cuore acceso ci permetteranno di notare, attraversare, vivere.