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Non sono mai abbastanza … una trappola del pensiero

coppia disperata

Viviamo in un mondo che prospera sulla nostra convinzione di non essere mai abbastanza.

Lo insegniamo ai nostri figli ogni giorno facendo paragoni e proiettando su loro le nostre, a volte numerose, frustrazioni. Questo significa che la maggior parte di noi vive perennemente in uno stato di ansia generalizzata e la maggior parte del tempo sull’orlo dell’irritazione. La voce interna continuamente, dalla mattina quando ci alziamo e spesso durante i risvegli notturni, ci sussurra la nostra inadeguatezza, i nostri ”se fossi stato”, ”se avessi fatto questo o quello”, la scelta in questo senso è ampia.

  • Come scardinare la convinzione di non essere mai abbastanza?

La Mindfulness ci permette di svelare la trappola del NON abbastanza in tutte le sue sfumature iniziando con l’osservare il territorio di noi dove risiede ciò che non ci piace, che non accettiamo, che ci crea imbarazzo e che in questo momento riteniamo impossibile accettare.

Proviamo a sentire il giudizio e la conseguente vergogna che si piazzano al centro del nostro petto e alla bocca dello stomaco. Ti ricorda qualcosa questa spiacevole sensazione?

Credo che tutti noi la proviamo, alcuni più volte in uno stesso giorno. Sono sensazioni che sembrano come un drago sputafuoco che si accompagna a pensieri quali:

  • Proprio non sono capace
  • Faccio schifo
  • Inutile sforzarmi, non sarò mai abbastanza.
  • Non ci riuscirò mai

Li riconoscete? Alzi la mano chi non lo pensa di sé. Incontriamo una difficoltà e poi ci auto flagelliamo perché ci troviamo in difficoltà. La critica che facciamo a noi stessi è altamente tossica.

Di solito però il drago sputafuoco fa da guardiano a grandi tesori.

La pratica di Mindfulness è il momento in cui iniziamo a incontrare noi stessi e a sviluppare consapevolezza dei contenuti della nostra mente e di come funziona. Mentre ci sediamo in meditazione pian piano diveniamo in grado di accogliere tutto ciò che si presenta, draghi sputafuoco compresi. E a dare valore alla nostra esperienza con la fiducia che passi.

Riconoscere che il nostro disagio ha un valore, spiana la strada alla nostra parte più tenera e vulnerabile. La gentilezza neutralizza, con l’allenamento a stare sul nostro cuscino da meditazione e osservare la nostra mente, anche i nostri draghi sputafuoco.

Provare per credere: la prossima volta che uno dei tuoi draghi viene a trovarti con i soliti pensieri del NON ABBASTANZA, fermati, lascia andare la storia che ti sta raccontando su te stesso e fai ritorno al corpo, senti ciò che stai provando, falle spazio e passa a notare ciò che di buono cè in questo momento.

Con questa pratica impariamo che noi non siamo i nostri pensieri. Siamo molto altro da ciò che la mente giudicante ci suggerisce, siamo altro rispetto agli standard imposti per farci sentire così, su cui si fonda molta della pubblicità di cui ci troviamo circondati ad esempio. Siamo altro dai numeri, le lettere e le descrizioni che gli altri ci hanno attribuito e in cui noi stessi ci siamo chiusi.

Possiamo restare fermi e impauriti dai draghi, oppure possiamo imparare a cavalcarli, a noi la scelta!

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