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Mindfulness e Sessualità

Quando parliamo di Mindfulness, talvolta aleggia il pregiudizio di qualcosa di etereo, impalpabile o che appartenga alla sfera della singola persona.

Sappiamo, invece, che Mindfulness è una parola che traduce un cappello di significati molto più ampi che possiamo sintetizzare come consapevolezza agita nella vita quotidiana con gli altri.

La consapevolezza è trasversale all’ambito di applicazione e oggi vi parliamo di un ambito che non sentiamo spesso nominare in questo contesto: la sfera sessuale. Ci siamo posti una domanda:

La Mindfulness può impattare su un aspetto fondamentale della nostra vita, personale e di coppia, come la sessualità?

Per noi la risposta è sì, l’impatto c’è ed è in misura così significativa da cambiare e trasformare le nostre relazioni. La consapevolezza può fare la differenza ogni volta che viene posta su un aspetto della nostra vita, come l’alimentazione, il lavoro, il sonno, le relazioni, … e anche sulla sessualità. Ecco in che modo concretamente la Mindfulness aiuta a migliorare la qualità della nostra vita sessuale.

  • Accettiamo la nostra unicità e la vediamo come un valore

I paragoni, reali o fittizi che siano, portano l’attenzione su tutto ciò che è altro da noi, che non ci appartiene e non ci riguarda. La Mindfulness invece sviluppa un’attenzione gentile verso quello che siamo, le nostre caratteristiche, peculiarità, l’insieme unico di cui è fatto il nostro corpo e la nostra anima, permettendoci così di coltivare e apprezzare l’autenticità nelle relazioni.

  • Impariamo a conoscere meglio il nostro corpo e ad attivarne la capacità sensoriale

Non siamo abituati ad ascoltare eppure il corpo ci parla, sempre. Ci parla con un linguaggio che non conosciamo e che spesso non sappiamo ascoltare. La Mindfulness è uno strumento efficacissimo per affinare la capacità di ascolto del corpo, nostro e dell’altro, senza giudizio, con curiosità. Quando pratichiamo il bodyscan (link alla pagina delle pratiche), per esempio, ci alleniamo ad ascoltare ogni porzione del nostro corpo e più pratichiamo più ci rendiamo conto che la capacità di percepire aumenta.

  • Esprimiamo le emozioni e i desideri senza falsi pudori

Sul concetto di pudore potremmo scrivere un trattato ma ci basti sapere che ‘’il pudore’’ non è un dato di fatto come spesso crediamo, piuttosto corrisponde ad uno schema interpretativo della realtà, un comportamento condizionato dalla società e dalla cultura, che connota come giusto qualcosa e come sbagliato qualcos’altro. Nel rispetto di sé stessi e degli altri, la Mindfulness aiuta a riconoscere e sciogliere gli schemi mentali di cui molto spesso non siamo consapevoli e che influenzano anche il nostro comportamento sessuale.

  • Liberiamo il corpo dai vincoli della mente

Il corpo ci parla, esprime i suoi desideri e, quando impariamo ad ascoltarlo, notiamo quanto spesso sia limitato e imbrigliato da ciò che la mente sentenzia, giudica, commenta. La Mindfulness sviluppa la capacità di riconoscere e prendere le distanze dai pensieri killer (link all’articolo sui pensieri killer). Questo non vuol dire ‘’controllare la mente’’, significa piuttosto imparare a spegnere il pensiero quando non ci serve, scegliere dove direzionare la nostra attenzione, mantenerla dove desideriamo, immergerci nei panorami sensoriali che si aprono.

  • Sappiamo fermarci e prolungare il piacere

Siamo così tanto immersi nella logica della performance che anche un momento legato alla sfera del piacere sessuale diventa smania di arrivare. A cosa? Al culmine, all’orgasmo, all’appagamento finale, come se non ci fosse piacere nell’attesa, nella scoperta, nel gioco preliminare. Con la Mindfulness impariamo a fermarci, in ogni pratica, e riconoscere la mente direzionata all’obiettivo, disinnescando questo meccanismo e godendoci ogni attimo, senza aspettative e senza condizionamenti, completamente aperti all’esperienza, senza aspettative di risultato.

  • Sappiamo chiedere e sappiamo dire di no

Il consenso e il rispetto dei limiti propri e altrui nascono da una educazione emotiva che non sempre abbiamo ricevuto. Attraverso la pratica di Mindfulness sviluppiamo la consapevolezza del corpo, ma anche del cuore e delle emozioni e sentimenti che lo abitano. Ci chiediamo e chiediamo all’altro: adesso, in questo momento, come sto e come stai? Cosa voglio e cosa vuoi? Cosa non voglio e cosa non vuoi? Dire no in modo assertivo e gentile diventa possibile perché ci si libera dai retro-pensieri bloccanti: chissà cosa penserà, non posso fermarlo adesso, non ha capito, ho frainteso, che figuraccia, …

  • Riconosciamo l’ansia da prestazione e la facciamo scivolare via

Quando la spinta verso la performance si carica di giudizio – sono bravo solo se raggiungo l’obiettivo – arriva anche l’ansia da prestazione, un’ansia che spesso blocca il nostro corpo o non gli permette di esprimersi appieno e di godersi l’esperienza in tutto il suo flusso. Con la pratica di Mindfulness ci si allena a riconoscere l’ansia e i pensieri che la alimentano al loro sorgere. Coltiviamo l’accoglienza e il non giudizio e, attraverso il respiro, la possibilità di uscire dall’ottica della performance e ritrovare calma e benessere. Inoltre ci apriamo a una comunicazione autentica e non ci nascondiamo dietro al dicktat della mente del “dover essere memorabile”.

  • Sperimentiamo, osiamo lasciamo andare i condizionamenti del passato

Quanto ci facciamo condizionare da quello che è stato – le nostre precedenti relazioni, le delusioni, i tradimenti, … – senza guardare in modo attento quello che c’è qui e ora? Tanto, tantissimo. Questo è normale, è quello che la mente fa sempre per paura di perdere il controllo, per proteggersi, per evitare il ripetersi della sofferenza passata. Stare nel presente che, come ci suggerisce la sua etimologia, è un ‘regalo’ da spacchettare, ci richiede coraggio, curiosità, fiducia, pazienza. Molta più energia forse, ma anche molta più sperimentazione e scoperta!

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